Il Covid – 19 ha portato con sé molti cambiamenti: lo stile di vita, gli orari, il modo di interagire e di proteggersi.
Come in Medicina generale anche la Medicina Sportiva ha apportato significative modifiche nelle procedure operative così come l’applicazione di nuovi protocolli diagnostici Covid specifici. Di rilevante importanza sono le nuove procedure di prevenzione messe a disposizione dei singoli soggetti. Infatti In base agli studi effettuati, il Covid-19 è una patologia che può recare danni a diversi apparati. Come riportato nel testo del DGPRE 0001269-P-13/01/2021, tra le complicanze maggiori e più frequenti vi sono quadri di polmonite interstiziale con distress respiratorio acuto (ARDS). Tale grave condizione può comportare esiti permanenti a livello dell’apparato respiratorio tanto da comprometterne in modo significativo la funzione sia sotto il profilo ventilatorio che degli scambi gassosi.
Altra possibile complicanza è rappresentata dal danno miocardico. In questo caso lo sviluppo di esiti a distanza di un processo acuto (miocardite) può rappresentare una limitazione alla funzione cardiaca sia sotto l’aspetto della funzione di pompa, sia per il potenziale rischio aritmico. Occorre, quindi, molta prudenza ed attenzione nel valutare nella sua globalità l’atleta guarito da Covid-19.
Il Ministero della Salute quindi ha redatto il DGPRE 0001269-P-13/01/2021, dove viene promossa la tutela sanitaria delle attività sportive come contributiva alla tutela e promozione della salute pubblica.
Il medico valutatore, ai fini del primo rilascio o del rinnovo dell’idoneità sportiva ovvero nei casi di infezione da Sars-COV-2 sopraggiunta in corso di validità della certificazione, ai fini della ripresa dell’attività sportiva, dovrà distinguere gli atleti in:
A.1 Atleti che hanno presentato “infezione asintomatica o presintomatica” o “Malattia lieve” e che comunque non siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da Sars-COV-2;
A.2 Atleti che hanno presentato “Malattia moderata” o che comunque siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da Sars-COV-2;
A.3 Atleti che hanno presentato “Malattia severa” o “Malattia critica”.
In base alla distinzione data dal medico valutatore di ogni singolo paziente, lo specialista potrà richiedere ulteriori accertamenti con l’esecuzione di esami diagnostici più accurati a seconda dei casi.
Gli esami vanno eseguiti non prima che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione da Sars Cov-2 accertata secondo la normativa vigente, o non prima comunque che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta scomparsa dei sintomi per gli atleti che non hanno ricevuto una diagnosi certa di infezione da Sars-COV-2 mediante test molecolare.
Quali sono gli esami diagnostici principali e cosa sono?
Il Test ergometrico da sforzo massimale è un esame di prevenzione diagnostico che serve per valutare la “capacità cardiaca” ed eventuali aritmie durante il riposo, lo sforzo e il recupero in un ambiente clinico controllato.
A giudizio del medico valutatore la visita medica potrà essere integrata con:
Data l’insorgenza delle possibili complicanze seguenti all’infezione del virus Covid-19, consigliamo fortemente di seguire le indicazioni mediche fornite.
Prima della Cura abbiamo un utile strumento chiamato Prevenzione che può salvare molte vite.
FONTI:
http://www.sport.governo.it/media/2422/circolare-idoneita-sportiva-np-covid-13-1-20.pdf
Infermiera Boldrini Erika
Staff Medical Sport Center